Una volta era buon uso quando le mamme davano ogni settimana ai bambini, per prevenire il verificarsi di fenomeni come il rachitismo, dare un cucchiaio di olio di fegato di merluzzo. Sicuramente chi di voi l’avrà provato ricorderà che era cattivissimo ma ricco di vitamina D. Ai tempi si era già scoperto che non si tratta di una vitamina, ma di un ormone.
Spiega il professore Carlo Maria Rotella di Endocrinologia di Firenze che
«In realtà solo il precursore della forma attiva di questo ormone può essere assimilato a una vitamina “
E specifica che
. Questo precursore, il colecalciferolo, si può introdurre con alcuni alimenti o per una sintesi operata dai raggi ultravioletti del sole nella pelle.
Aggiungendo anche che
Nell’organismo, poi, avvengono due trasformazioni chimiche: la prima, a opera del fegato, produce il calcifediolo, e la seconda, svolta dal rene, genera il calcitriolo, la vera forma attiva di questo ormone».
Questo Ormone cura anche le ossa?
Certo che sì, mantiene i livelli di calcio e di fosforo entro le concentrazioni necessarie per un sistema scheletrico in buona salute.
In quanto spiega lo stesso professore che
Favorisce l’assorbimento del calcio da parte dell’intestino e stimola l’attività degli osteoblasti, cellule deputate al meccanismo di ossificazione. La principale indicazione terapeutica è la prevenzione e la terapia dell’osteoporosi.
Effetti su altri organi della vitamina D?
I reni, il sistema immunitario hanno recettori per questo ormone: in caso di carenza, è necessario provvedere alla terapia con i precursori dell’ormone.
E precisa che
Livelli ottimali di questa sostanza possono prevenire la comparsa di malattie cardio-vascolari, cerebro-vascolari, infettive, la carie dentaria dei bambini, le malattie neurologiche.