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Ricetta e Cucina

Tutte le ricette di Cucina , il Bon Ton del piacere di stare a tavola

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Interviste di Cucina

Giorgio Locatelli e i segreti della cucina di Home Restaurant

6 Giugno, 2022 by Ricetta di Cucina

Una nuova sfida per Giorgio Locatelli, amatissimo giudice di MasterChef: la nuova avventura televisiva per il primo chef italiano ad aver ottenuto una stella Michelin all’estero si chiama Home Restaurant, in onda dal lunedì al venerdì alle 19.15 su TV8. In questo nuovo cooking show itinerante, prodotto da Banijay. Italia, appassionati di cucina e chef amatoriali si mettono in gioco per dimostrare di essere i numeri uno della cucina casalinga in una determinata categoria.

Giorgio Locatelli racconta Home Restaurant

In ogni episodio due chef amatoriali e i loro rispettivi sous chef apriranno le porte della propria casa per dimostrare a Locatelli di essere dei veri Home Chef. Lo chef non si presenterà a cena da solo, ma in compagnia degli avversari in gara e di un ospite vip.

Tutto. dall’atmosfera ai piccoli dettagli dovrà essere perfetto al punto di far sentire gli ospiti come fossero in un vero ristorante. , Giorgio, avere uno chef stellato in casa che ti giudica non deve essere una passeggiata per ì concorrenti in gara. Qualcuno ti ha detto:

«Ti prego, abbi pietà di noi››? «ln effetti quando mi presento a casa delle persone c’è sempre il panico (ride, ndr). lo per tranquillizzarli dico sempre di stare sereni, che in fondo devono, solo cucinare…››.

Solo? Davanti a uno chef come te, insomma, non è mica come dire…

“Ma no dai, non esageriamo, non è un operazione a cuore aperto. Le persone che partecipano a questo pro- gramma si divertono tantissimo, 21 volte ci piacerebbe vedere quelli che hanno perso un po’ demoralizzati, invece sono contentissimi lo stesso, perché dicono che esperienza sia stata fantastica. C”è molto fair play, difficile”

però in effetti vedere in casa reazioni aggressive da parte dei protagonisti»

. ln effetti non c’è la tensione della gara di MasterChef in cui c”è in ballo una possibile carriera o addirittura un cambio radicale di vita…

«Però, qui metti un po` tutto quello che sei in mostra. Essendo poi a casa tua diventa tutto estremamente più personale».

Come sei, invece, al comando della tua brigata?

«Sono severissimo. il 60-70 per cento di questi ragazzi è sotto i 25 anni con loro non puoi scherzare. Devono solo avere paura (ride. ndr)››.

Giorgio Locatelli racconta la cucina italiana

Che Italia e che italiani hai scoperto in questo tuo viaggio itinerante nelle cucine casa italiani sono straordinari. simpatici, ospitali. Arriviamo a casa loro in una banda di almeno 30 persone… lo non lascerei entrare in casa mia una banda di pazzi come noi nemmeno se mi dessero 10mila euro (ride, ndr)››.

È la prima volta 1 che uno chef viene a cena. Non capita da non professionisti

«In effetti c’è’ una cosa che abbiamo in comune chef e che ho scoperto ultimamente: nessuno ci invita a mangiare a casa sua la gente ha paura. «Negli ultimi anni è diventata una cu ha un International appeal , ha avuto una vera esplosione nel mondo le basi della cucina

Cos°ha di bello la cucina casalinga?

«Che è presente l`essenza delle persone».

Sono tanti gli amici che sono venuti con te a cena. Ce ne racconti qualcuno?

«Con Costantino della Gherardesca è una gioia lavorare, aveva la stessa acidità e la stessa freddezza di un Lord inglese. Con Ciro Ferrara. non si poteva assolutamente girare per Napoli. la gente ci fermava di continuo. Gianmarco Tognazzi è una enciclopedia del mangiare. Mi è piaciuto tantissimo lavorare con Serena Grandi, che è veramente un”esperta di cucina. Lei ha avuto anche un ristorante in cui ha investito e affossato alcuni milioni…››.

Quanto ti sei divertito?

«Mi sono divertito tantissimo. Cambiando ogni due giorni l`ospite è stato come fare un programma diverso ogni volta. E contando che cambiano anche i concorrenti e le case. è davvero impossibile annoiarsi. Essere poi on the road sempre… combiniamo dei gran casini! Non sapete le difficoltà a spostarsi con tutta la “ciurma”››.

Quali sono i profumi e i sapori della cucina di casa che ti suscitano particolari ricordi?

«Il profumo di minestrone. di risotto. Mi riportano alla mente quando ero un ragazzino e tomavo da scuola. arrivavo a casa e subito dal profumo sapevo quello che avrei trovato in tavola: sono ricordi incredibili! Un giorno ci hanno proposto una selezione di fritti: le giacche di tutti sono dovute andare in lavanderia. Persino mia moglie da Londra. al telefono. mi ha detto:

“Ma puzzi di fritto” (ride. ndr)››.

State già pensando a una seconda stagione di Home Restaurant?

«Una eventuale seconda stagione non la accetterò se non ci sarà la Sicilia (ride. ndr). Questa volta siamo arrivati fino a Napoli».

Ricette di cucina consigliate

Ricetta di Cucina Torta di Patate alla pancetta

Ricetta di Cucina Risotto con le seppie

Filed Under: Interviste di Cucina Tagged With: Giorgio Locatelli

Anna Prandoni divulgatrice enogastronomica racconta la sua India a Tavola

7 Settembre, 2021 by Ricetta di Cucina

Anna Prandoni divulgatrice enogastronomica. Giornalista e Autrice di numerosi ricettari in Italia e all’estero, dopo aver diretto La Cucina Italiana e l’Accademia Gualtiero Marchesi , approdata alla direzione di Grastronomika, il magazine del cibo di Linkiesta

Dice la stessa Anna Prandoni in un’intervista a lei dedicata dalla rivista Vero in merito all’India

“In quel paese così vasto non esiste una pietanza tradizionale, ma tate preparazioni da scoprire”

E leggiamo sempre dalla rivista Vero questa settimana in edicola

India , terra delle spezie e dei curry . Paese vastissimo con una popolazione eterogenea, con più di cento lingue , più di cinquecento dialetti e diverse religioni e dei. Anche per la cugina la situazione è molto simile con innumerevoli differenze nel piatto e il 30 per cento della popolazione vegetariana.

Dice Anna Prandoni che la diversità crea piatti incredibili

In un luogo in cui cucinare diventa un’arte vera e propria piena di rituali legati al sociale al culto religioso, troviamo le diversità maggiori tra il Nord e il Sud

Dice Anna  Prandoni che la diversità crea piatti incredibili

E aggiunge sempre la divulgatrice enogastronomica sempre rimanendo in tema di questa terra da lei tanto amata, ossia l’india che

Non esiste uno stile vero e proprio e neppure dei piatti considerati nazionali, ma una incredibile diversità di sapori e profumi.

E continua sempre la stessa Anna Prandoni il suo intervento dicendo che

L’unico punto in comune è il copioso utilizzo delle spezie che rende quella indiana una delle cucine più colorate e aromatiche del mondo.

Questo come vi dicevamo è l’articolo che potete trovare sulla Rivista Vero in edicola questa settimana.

A corredo e anche a completamento di questo articolo dedicato alla divulgatrice enogastronoma Anna Prandoni vi lasciamo due piatti dai sapori tipicamente indiani

Riso Coriandolo

Pane Chapati

Ovviamente come sempre vi diciamo, se avete consigli o ricette di cucina che è di vostro interesse che vi pubblichiamo, noi siamo qua.

Filed Under: Interviste di Cucina Tagged With: pane, riso

Ricetta di Cucina Spaghetti alle Arselle

28 Dicembre, 2020 by Ricetta di Cucina

Ingredienti per 4 persone

Arselle surgelate g 200

spaghetti di media grossezza g 400

prezzemolo g 50

due spicchi d’aglio

olio d’oliva g 150

pepe nero sale.

Ricetta di Cucina Spaghetti con le Arselle.

Spaghetti di Cucina alle Arselle

Mondate e lavate il prezzemolo, e tritatelo insieme all’aglio; mettetelo poi in un recipiente ovale e a bordi alti, adatto per la cottura nel forno a microonde. Ponete le arselle in un colino e tenetele, per un istante, sotto acqua fredda corrente; fatele poi scolare e unitele al prezzemolo; aggiungete anche l’olio e ponete il recipiente nel forno. Programmate questo al massimo della potenza, lasciandovi le arselle per 1 minuto circa. Nel frattempo fate alzare il bollore, sul fornello, a g 600 di acqua non eccessivamente salata. Trascorso il minuto, togliete le arselle dal recipiente posto in forno e tenetele a parte. Versate nello stesso recipiente (non deve essere lavato) l’acqua in ebollizione e gli spaghetti spezzettati (anche interi se lo preferite, purché possano stare bene immersi nell’acqua). Mescolate, rimettete il recipiente nel forno, programmato sempre al massimo della potenza, e, dopo 3 minuti, mescolate di nuovo, incoperchiate il recipiente, portate la potenza alla metà e lasciate cuocere la pasta per 10 minuti. Circa a metà cottura, non prima, unite le arselle, mescolate e terminate di cuocere. Lasciate la pasta nel forno spento per 2 minuti, quindi amalgamatevi un grosso pizzico di pepe (volendo anche di paprica), regolate di sale e servite la pasta ben calda.
Potrete insaporire l’intingolo anche con una cucchiaiata di ottimo concentrato di pomodoro, che unirete, all’inizio della lavorazione, al prezzemolo e all’olio.

Tempo di lavorazione: 20 minuti circa

Tempo di cottura: 14 minuti, più 2 di riposo nel forno spento

Filed Under: Interviste di Cucina Tagged With: arselle, spaghetti

Martina Hamdy svela come sedurre un uomo con la cucina.

18 Novembre, 2020 by Ricetta di Cucina

Volto ufficiale di Meteo, it. Martina Hamdy (26 anni) è entrata nel cuore degli italiani quando ha partecipato al Grande Fratello Vip 3, nel 2018, condotto da Ilary Blasi e Alfonso Signorini. Il suo esordio nello shovvbiz. però, risale al 2012. quando è arrivata alla fase finale di Veline, di Antonio Ricci. Successivamente ha partecipato a diversi programmi legati al calcio come Mai dire mondiali e Tiki Taka. Nel suo curriculum vanta anche piccoli ruoli in alcune fiction… Insomma, Martina Hamdy è davvero una trasformista nel mondo dello spettacolo. Ma in cucina come se la cava?

«Potrei essere una buona pasta al sugo»

Se ti chiedessi di descriverti seguendo una metafora culinaria, che piatto saresti?

Martina Hamdy meteo Mediaset racconta come sedurre un uomo grazie alla cucina

«Sarei senza dubbio una buonissima pasta al sugo! Mi rappresenta perché è un piatto che unisce tutti, che ri-’corda le origini e la famiglia».

Ti piace cucinare Martina Hamdy?

«Quando abitavo con mia mamma ero una vera frana, pensavo solo a fare l’indispensabile: preparavo il caffè e scolavo la pasta quando era pronta, stop! Da quando abito da sola, invece, ho iniziato a dedicare molto tempo alla cucina: mi piace sperimentare e provare nuove ricette. Quando riesco a ottenere un buon risultato mi ritengo davvero molto soddisfatta».

Da chi hai ereditato le basi della cucina?

«Ho la fortuna di avere una mamma pugliese ‘‘doc“, che ha sempre avuto grande dimestichezza in cucina, Lei segue le tradizioni e i trucchetti a sua volta appresi dalla sua mamma. Il risultato? Piatti squisiti, saporiti e dal gusto mediterraneo».


Ricordi il primo piatto che hai preparato?

«lo sono una grande amante dei primi così la prima ricetta che ho provato è stata quella degli gnocchetti al gorgonzola con noci. Purtroppo il risultato non si avvicinava molto a quello desiderato. L’errore che avevo commesso? Avevo messo troppa panna».

Sei nata a Milano da madre pugliese e padre egiziano, Martina Hamdy ti piace la cucina egiziana?

«Ci sono molti piatti della cultura egiziana che mi piacciono. In generale amo assaggiare pietanze etniche dai gusti totalmente differenti. Abito a Milano e molto spesso scelgo di cenare variando dalla cucina indiana a quella etiope».

Ci racconti qualche specialità tipica della terra di tuo pa-
dre che ami particolarmente?

«Sicuramente il cuscus, è un piatto molto saporito ma complesso, che richiede tempo per la preparazione. Un’altra pietanza che amo particolarmente è l’hummus, a base di tahina e ceci: è una crema buonissima sulle tartine o semplicemente da mangiare con sedano o pane».

Che tipo di cucina ti piace?


«In vetta alla classifica c’è quella italiana, a mio parere la migliore al mondo».

«Sono molto braua con i risotti»

Martina Hamdy racconta come preparare il Salmone al Forno in pepe Rosa

Quali sono i piatti che ti riescono meglio?

«Mi auto dichiaro “regina dei risotti”! Ne ho preparati tantissimi c ho imparato a mantecarli alla perfezione. Il mio piatto forte è il risotto

«cena romantica a base di pesce»

Se dovessi organizzare una cena tra amici, cosa prepareresti per andare a colpo sicuro?

«Pollo al curry con riso: veloce, completo e molto gustoso».

Per un appuntamento romantico. invece, su che menu punteresti?

«Per una cena romantica opterei per un antipasto leggero a base di pesce. Ad esempio un’insalata con pesce spada, capperi e arance: è una ricetta fresca e rapida.

Filed Under: Interviste di Cucina Tagged With: pepe, Salmone

Paola Melato insegna a cucinare il coniglio alla ligure

5 Luglio, 2020 by Ricetta di Cucina

Nata a Milano, Paola Melato viene da una famiglia di artisti: suo padre Ermanno è uno stimato fisarmonicista e sua zia Mariangela è stata una nota e amatissima attrice italiana. Impossibile per lei non iniziare una carriera nello showbiz. Infatti, già dagli anni Ottanta, inizia a maturare esperienze nel campo della musica. Oggi è un’artista completa che, alle prese con il suo disco in uscita che si intitola Incontri, si esibisce nei migliori teatri italiani. Il suo sogno, però, è quello di fondere la passione per la musica con quella per la cucina: ha in progetto uno show culinario e un giorno, forse, riuscirà ad aprire un ristorante tutto suo. Una passione, quella per i fornelli, che però non ha ereditato da zia Mariangela che, come lei stessa amava dire, “non sapeva cucinare neanche un uovo!”.

  • «Amo i piatti che mi ricordano l’infanzia»

Cos’è per te la cucina Paola Melato ?

«La cucina è un linguaggio che esprime l’essenza di un popolo e di un territorio. Ma quando mi metto ai fornelli non penso a questo: per me cucinare significa ‘’casa e famiglia”».

Che caratteristiche deve avere un piatto per colpirti?

«Amo tutti quei piatti che mi ricordano la mia infan zia».

Cioè Paola Melato?

Paola Melato

«Per esempio le polpette di nonna Lina e il risotto allo zafferano, che piacevano tanto anche a zia Mariangela. E poi la clàssica fettina di vitello al burro o l’arrosto della domenica con un sugo delizioso che, se avanzava, ci si condiva gli spaghetti della sera… E che dire del profumo del pane appena sfornato dalla panetteria sotto casa? E il sapore delle michette che andavo a comprare per la nonna e che diminuivano nel tragitto tra il forno e casa…».

Come scegli gli ingredienti dei tuoi piatti?

«Punto sulla qualità e sul biologico. Di solito mi piace fare la spesa nei mercati rionali perché con le loro bancarelle ricche e varie sono sempre fonte di grande ispirazione».

«Tra tradizione italiana e francese»

Prima hai detto che la cucina è espressione di un popolo. Che rapporto c’è, secondo te, tra cucina e territorio?

«C’è un legame strettissimo. di grande dipendenza. La cucina è anche espressione del lavoro contadino e dell’attaccamento alla propria terra. L’ideale per ogni cuoco o cuoca sarebbe poter attingere al proprio orto per realizzare le proprie ricette».

Vivi a Montecarlo, quali sono i piatti più buoni?

«La cucina di Montecarlo ha molte similitudini con quella nizzarda: fantastici i barbajuan, amatissimi anche dal principe Alberto, la pissaladière rossa o bianca, il foie gras poèlé con la frutta».



Della cucina Italiana cosa ami particolarmente?

«È difficile scegliere per me perché, prima che essere una buona cuoca, sono una grande buongustaia e una buona forchetta! Forse, se proprio dovessi indicare qualche piatto, opterei per le lasagne alla bolognese, il coniglio alla ligure e le melanzane alla parmigiana: sono ricette che mi soddisfano particolarmente».

Qual è il piatto che più ti rappresenta e perché?

«Gli gnocchi di patate. Mi piacevano tantissimo quando ero piccola e ora continuo a prepararli per le mie figlie, che ne sono golose, e i miei’amici». ’

«Il sogno di un mio ristorante»

Per chi cucini di solito?

«Per i miei familiari, per gli amici e a volte anche per i colleghi».

Qual è il tuo piatto che ha ricevuto più complimenti in assoluto?

«Senza ombra di dubbio la paella alla valenciana».

Sono molti i personaggi dello spettacolo che hanno intrapreso una carriera nella ristorazione. Tu ci hai mai pensato?

«Lo confesso: sì. Si tratta di un desiderio che ho da sempre, oserei dire transgenerazionale perché è stato anche quello di mia mamma Lucia. Ultimamente, in particolare, l’idea di aprire un mio ristorante con intrattenimento musicale mi sta sollecitando parecchio…».

Quale sarebbe la specialità del tuo ipotetico ristorante?

«Le lasagne in tutte le possibili declinazioni: classiche con il ragù, verdi (con la pasta verde), in versione vincisgrassi, vegetariane, con il pesto alla genovese, per celiaci con pasta al grano saraceno, alla greca – la moussaka-… Insomma, ce n’è per tutti i gusti».

Qual è lo spezzafame al quale non resisti?

«Non resisto alla focaccia ligure appena sfornata».

Te la cavi meglio con le preparazioni dolci o salate?

«Me la cavo meglio con tutto ciò che è salato».

Ma i dolci ti piacciono?

«Adoro le crostate di pasta frolla caserecce».

Se proprio devi preparare un dessert, quale fai?

«I biscotti brutti ma buoni, dei dolcetti a base di mandorle, anche dietetici».

Quindi, come accennavi prima, la passione per i fornelli arriva da tua mamma e non da tua zia Mariangela…

«No! Lei stessa era perfettamente consapevole di non saper cucinare e ci rideva su. Però era un’ottima forchetta.

Articolo Tratto da Vero

Filed Under: Interviste di Cucina Tagged With: aglio, coniglio, spezie

Germano Bellavia , Guido del Bue in Un Posto al Sole ci racconta la sua cucina napoletana

25 Giugno, 2020 by Ricetta di Cucina

Dal set di Un posto al sole al banco dei dolci della pasticceria di famiglia, per Germano Bellavia il passo è semplice. L’amatissimo Guido Del Bue della storica soap di Raitre, una volta tolta l’uniforme da vigile urbano, indossa la divisa d’ordinanza del dopo lavoro: il grembiule. Nonostante sia un attore molto amato, nelle vene di Bellavia scorre il sangue della tradizione. Che, nel caso della sua famiglia, ha a che fare con l’arte dolciaria.

«Ho esordito all’età di 19 anni nel film Scugnizzi, di Nanni Loy», ricorda l’attore, che ha poi recitato in altri film fino a quando non ha ottenuto il ruolo che gli ha cambiato la vita. Nel 1996. infatti, è entrato nel cast di Upas: «Ma quello del pasticciere era il lavoro che avrei dovuto fare per portare avanti la tradizione di famiglia».

«Sono geloso delle nostre ricette»

Una tradizione che a Napoli è ormai diventata marchio di garanzia Germano Bellavia …

«La prima pasticceria fu aperta da mio nonno nel 1925. Iniziò questo lavoro quando si trasferì a Napoli da Palermo. Poi il testimone è passato a mio padre e infine ai miei fratelli».

Anche tu, però, lavori in pasticceria…

«Il vero punto di forza è mio fratello. Io, dalla mia parte, ho alcune qualità. Sono bravo come organizzatore. E sono abbastanza creativo anche quando indosso il grembiule».


Quali sono le specialità di cui vai particolarmente fiero?

«La nostra pasticceria nasce dalla fusione tra tradizione dolciaria palermitana e quella napoletana,’praticamente le migliori: dalla cassata siciliana ai cannoli, dalle sfogliatelle al babà».

Cosa ti viene in mente se ripensi alla pasticceria di tuo nonno?

«Alla cassata siciliana, dolce simbolo della nostra famiglia. Si preparava soprattutto per Natale e la tradizione voleva che fosse il nonno a tagliarla. Il testimone è poi passato a mio padre, mentre adesso spetta a mio fratello. È da* sempre il momento più atteso della cena».

Sei geloso delle tue ricette?

«Assolutamente si. Le abbiamo ereditate da mio nonno e da mio padre e mio fratello, nel tempo, le ha perfezionate».

Anche tu indossi il cappello da chef pasticciere?

«Certo, anch’io preparo i dolci. Ma abbiamo anche una grande squadra di pasticcieri molto abili. I nostri ingredienti segreti sono la passione e l’amore».

Qual è il tuo cavallo di battaglia?

«Sicuramente la torta che ho introdotto io: la Nutellotta, ispirata alla famosa crema spalmabile. Oggi, però, ha cambiato nome, si chiama Cioccolotta. È un dolce molto semplice e proprio per questo molto apprezzato. Si tratta di un pan di Spagna al cioccolato innaffiato con una bagna dolce di acqua e zucchero. Viene farcito con crema spalmabile di nocciole e gocce di cioccolato al latte e decorato con riccioli di cioccolato».

Anche i tuoi colleghi di Upas possono godere di cotanta delizia?

«Certamente, porto spesso i miei dolci sul set per concederci una deliziosa pausa tra un ciak e l’altro».

Quale dolce ti rappresenta più di tutti?

«Non ho dubbi: il babà al rum! Il motivo? E morbido, buono, sugoso e piace a tutti, bambini e anziani».

«Anche ai fornelli non sono male»

Sei bravo anche in cucina con il salato?

«Me la cavo di più sul dolce, ma sto migliorando
molto sul salato. Il mio maestro è stato Marzio Honorato (che interpreta Renato Poggi, ndr). Abbiamo vissuto insieme fino a qualche tempo fa e mi ha insegnato molte cose. Il piatto più buono che ho imparato da lui è la genovese: un decotto di carne, carote e cipolle tipicamente napoletano,



Articolo tratto da Vero

Filed Under: Interviste di Cucina Tagged With: aglio, carotte, rum

Tessa Gelisio e i consigli per una cucina sana e naturale.

28 Aprile, 2020 by Ricetta di Cucina

In televisione. Tessa Gelisio. la fa da casa. Precisamente dalla sua cucina, teatro per eccellenza in cui nascono le meravigliose ricette semplici, buone e genuine che la conduttrice sforna quotidianamente nel suo programma Cotto e mangiato, che ormai è diventato un appuntamento fisso per milioni di spettatori.

Tessa Gelisio cosa rappresenta per te il momento del pasto?

«Un momento sacro, fondamentale. Non salto mai un pasto e se non mangio vado fuori di testa, per questo faccio uno spuntino ogni tre ore.
Il mio corpo ha bisogno di mangiare e me lo fa capire in maniera potente. Mangiare mi dà un estremo piacere a livello fisico e. dal punto di vista psicologico, è un momento del relax».

«Se non sono a casa porto la “schiscetta’’»

Meglio mangiare soli o in compagnia?

«Il quaranta percento delle volte mangio da sola, il rimanente sessanta in compagnia. Ma in ogni caso cucino, cambia solo il tempo che trascorro a tavola. Preferisco di gran lunga mangiare a casa e se mangio fuori preparo la mia “schiscetta”, come si dice a Milano, perché voglio i miei prodotti, i miei piatti».

Qual è il piatto che sa di casa?

«La pasta. Cambio sempre i condimenti, però. Adoro quella classica al pomodoro e, anche se sembra facile, è uno dei piatti più difficili da preparare perché meno ingredienti ci sono, maggiore deve essere l’abilità. Mi piace anche quella in bianco con il pesce e la verdura».

Cosa non manca mai nel tuo menu?

«La verdura: cotta, cruda, saltata, passata in forno. Un piatto che faccio spesso è la ratatouille, un misto di colore e verdure che preparo con un trito di erbette con prezzemolo e timo. Quello che fa la differenza è il taglio delle verdure: devono essere grossolane e tagliate in lungo, poi condite con olio, sale e il trito di erbette e passate in forno una mezz’ora per appassirle. Quindi altri venti minuti per finire la cottura. E una ricetta banale, ma con buone verdure tagliata bene diventa davvero un piatto super gustoso».

Sei sempre stata brava ai fornelli Tessa Gelisio?

Ricetta di Cucina Tessa Gelisio e i suoi consigli

«Ho iniziato a cucinare con mia nonna, quando ero piccola. Lei era l’unica che cucinava veramente bene e impazzivo quando mangiavo da lei. Ricordo le sue lasagne, la sua bolognese, le melanzane alla parmigiana, i crostini di fegatini alla toscana, la pasta, che preparava in maniera particolarmente condita, lacarne… Le uniche cose in cui non era particolarmente brava erano il pesce e i dolci».

«Per lavoro ho studiato tanto»

E questi chi ti ha insegnato a farli?

«Ho imparato con Cotto e mangiato. Ho studiato in vista del programma, anche perché io di dolci non ne mangio tantissimi. Per condurre questa trasmissione bisogna avere una formazione a 360 gradi. Io ero poco pasticcerà e ho dovuto prepararmi. Le torte soffici di tutti i tipi ora sono il mio cavallo di battaglia, così come la torta alle mele».

Hai un ingrediente jolly che salva i tuoi piatti?

«Per salvare i piatti sono fondamentali i formaggi».

Cosa hai imparato dalla cucina tipica dei Paesi che hai visitato per vacanza o per lavoro?

«Ho imparato a preparare le zuppe: zuppa alla toscana, panzanella, pappa al pomodoro, castagnaccio. Da servire coi crostini».

Tu produci vino in Sardegna. Cosa ti piace della cucina sarda?

«Mi piacciono i primi: fregole e gnocchetti sono strepitosi. La cucina sarda è più ricca e varia di quanto si possa pensare. È una cucina di terra, ma quella moderna contempla anche il pesce preparato in maniera eccezionale».

«Autunno, stagione di zuppe e vellutate»

Come si abbina il vino ai piatti?

«lo bevo vino rosso anche col pesce. L’importante è che sia buono. Con la sogliola al vapore non bevi certo un amarone, meglio un Cavigna-
no non troppo invecchiato, ad esempio, o un San Giove-se, un Pinot Nero…».

La tua è una cucina salutare: ti capita mai di sgarrare?

«Certo, ma non mangio al fast food! Lo sgarro deve essere di qualità: un bel panino fatto bene, un formaggio goloso, i tortelli super conditi o i ravioli ripieni».

Qual è il piatto che ti rappresenta di più e perché?

«La vellutata: mi rappresenta perché è sana, ma buona e saporita. Inoltre ha mille volti e la puoi fare in mille modi diversi con gli abbinamenti più disparati».

Articolo tratto da Vero.

Tessa consiglia Crostini ai fegatini toscani

Filed Under: Interviste di Cucina Tagged With: aglio, cipolla

Giovanna Rei attrice Napoletana DOC racconta il suo rapporto con la cucina

11 Aprile, 2020 by Ricetta di Cucina

Giovanna Rei (44 anni) non è solo un’attrice dal fascino mediterraneo (infatti è una napoletana doc), ma è anche una buona forchetta e bravissima in cucina. Merito della nonna che, come da tradizione, le ha insegnato le ricette segrete di famiglia. Ma anche del nonno, che si è prestato per i suoi primi esperimenti culinari. Volete sapere quali sono i suoi piatti forti? Ce li ha svelati solo per voi…


Che rapporto hai con la cucina Giovanna Rei?

Attrice Giiovanna Rei

«Il mio rapporto con il cibo è un rapporto d’amore in piena regola. E non potrebbe essere altrimenti, visto che sono nata alle 13 in punto succhiandomi le dita! Mia madre mi racconta che quando ero piccola e mi allattava non le davo nemmeno il tempo di passare da un seno all’altro, perché già piangevo dalla fame! Sono cresciuta in una casa matriarcale, dove la nonna trascorreva le sue giornate in cucina a preparare le leccornie più buone che abbia mai mangiato. E io, che sono una ladruncola, rubavo con gli occhi per imparare, ma anche con le mani per assaggiare ogni cosa! Ma guai a essere scoperta…».

Giovanna Rei quando hai iniziato a preparare qualche piatto?

«Da bambina, quando mi regalarono il Dolce Forno, una cucina-giocattolo che permetteva di cucinare davvero. Ricordo che chiesi anche un libro dal titolo Oggi cucino io. Da lì ho preso le prime ricette. Il mio degustatore o, meglio, la mia vittima designata, che pur di compiacermi mangiava tutto ciò che gli preparavo con le mie l manine sante, era il povero nonno».

Come descriveresti quello che cucini?

«Creativo e affettivo. Infatti, quando preparo per I un’amica, un amico o un | fidanzato, esprimo tutta la mia creatività e metto sempre un ingrediente speciale: un pizzico di cuore».

I tuoi cavalli di battaglia?

«Spaghettoni con astice e pomodoro fresco per quanto riguarda i primi, un piatto divino! Per i secondi direi che me la cavo bene con il pesce, che cucino al forno. Per il dessert direi il tiramisù preparato al momento, con le uova freschissime».

Ti piace anche curare i dettagli estetici della tavola e dell’inipiattamento?

«Si, sono un’esteta e amo curare la tavola, spesso scegliendo un tema e un colore. E anche quando impiatto ho tutto il necessario per dare “forma” all’impiattamento e ogni tanto metto un fiore».

Sei un’attrice. Che legame c’è tra cibo e arte, tra cucina ed estetica?

«Tra tutte le arti c’è un legame strettissimo. Il cibo si lega alla moda, alla pittura e al cinema in maniera particolare».

Facciamo un gioco: ci inviti a cena… cosa ci prepari?

«Vi cucino o’ scarpariell: pasta con pomodoro fresco, basilico e tanto parmigiano. Poi un’entrée con polpettine e friarielli, una verdura tipicamente napoletana da non confondere con i peperoni friggitelli».

«Il mio popolo è fantasioso»

Come giudichi le tradizioni culinarie locali?

«Amo le tradizioni napoletane. ma adoro le diversità. Da buona forchetta e da curiosa esploro con gusto, olfatto e vista tutto ciò che di sconosciuto mi capita sotto tiro».

Articolo tratto da Vero

Filed Under: Interviste di Cucina Tagged With: Friarielli, polpette

Lisa Fusco i segreti in cucina per sedurre un uomo.

2 Marzo, 2020 by Ricetta di Cucina

Qualche tempo fa Lisa Fusco, la bionda e verace opinionista di Barbara d’Urso, ha fatto panare di sé per aver lanciato l’ennesima moda vip: dimagrire con l’hula hoop. Reduce dalla partecipazione a Stasera tutto è possibile, con la conduzione di Stefano De Martino, Lisa, che è sempre stata ed è una buona forchetta, ci svela la sua relazione con il cibo, con i fornelli e con il suo corpo.

«Un rapporto di odio e amore»

Che rapporto hai con la tua immagine Lisa Fusco?

«Un rapporto di odio e amore. Un giorno mi piaccio e il giorno dopo non mi piaccio più, un giorno mi vedo “chiatta” e il giorno dopo mi vedo bella».

In questo momento stai seguendo una dieta particolare?

«Sì, seguo “la” dieta.

Anzi, più che altro inseguo una dieta e non riesco mai ad acchiapparla perché non riesco mai a perdere quei chili in più che vorrei eliminare!

A parte gli scherzi, alterno il regime alimentare di Gianluca Mech agli esercizi con l’hula hoop che, devo dire, mi stanno regalando un punto vita molto interessante. Con questo movimento continuo di anche e di bacino sono riuscita assottigliare il giro vita e i fianchi, più che con tutti gli altri tentativi di ridurre il cibo».

Lisa Fusco Ami cucinare oppure non ti trovi a tuo agio tra i fornelli?

La soubrette Lisa Fusco


«Confesso che non ho una grande passione per la cucina. Di sicuro preferisco mangiare che preparare. Per questo, appena posso, mi affido ai piatti pronti… Ovviamente mi riferisco a quelli che mi preparano la
mia mamma o il mio compagno, Marcello».


«Da bambina preparavo la pizza»

Quanti anni avevi la prima volta che hai cucinato da sola un piatto?

«Ero piccola, una bambina. E ho preparato una pizza, piatto che tutti i bimbi adorano e che tutti hanno impastato da piccoli».

Oggi quali sono i tuoi cavalli di battaglia?

«Naturalmente la pizza. Mi venne buona quando ero piccola e continua a riuscirmi bene. Sono brava anche a preparare gli spaghetti con le polpette. Faccio il sugo con il soffritto di cipolle, mentre nelle polpette aggiungo l’aglio. Il risultato è un connubio di sapori fantastico».

Metti una sera a cena con Brad Pitt: cosa cucineresti per prenderlo per la gola?

«Ci dovrei pensare un po’… Magari una bella impepata di cozze o uno spaghetto alle vongole, che secondo me sono afrodisiache. E per massimizzare quest’effetto aggiungerei le ostriche».

Come Lisa Fusco prepara gli Gnocchi alla Sorrentina

Articolo tratto da Vero

Filed Under: Interviste di Cucina Tagged With: gnocchi

Roberta Morise svela quali sono i piatti preferiti a tavola.

20 Febbraio, 2020 by Ricetta di Cucina

Ha le idee chiare, Roberta Morise: «Cucina è gioia, soddisfazione e ricompensa. Che cosa c’è di più bello, alla fine di una lunga giornata, del coccolarsi mangiando qualcosa di buono e sano?». Per lei, originaria di Ciro Marina, in Calabria, il buon cibo «è fondamentale. Nella vita, purtroppo, si fanno spesso i conti con problemi e dolori. Il cibo, per me, rappresenta un’isola felice di cui godere, anche se a piccole dosi e senza esagerare. Sono sempre molto felice quando, intorno a una tavola, si crea un’armonia speciale tra i commensali. È qualcosa che aiuta a tenere lontani i problemi e le arrabbiature della quotidianità».

«Non esagero mai con i carboidrati»

Da quel che dici sei una buona forchetta! Roberta Morise ma come fai a restare in forma?

Roberta Morise

«Faccio molta attenzione a non esagerare con i carboidrati. E poi, quando
magari ho mangiato un po’ troppo a cena con gli amici, corro subito in palestra a smaltire calorie e sensi di colpa».

In televisione ti occupi di cucina. E invece a casa?

«Me la cavo abbastanza bene proprio grazie alla rubrica che conduco a I fatti vostri, su Raidue. Ogni volta sono pronta a carpire qualche trucco allo chef!».

Che voto ti daresti come chef?

«Un bel sette. Chiariamo, non sono una chef, ma neanche una dilettante. Finora, quando ho invitato persone a pranzo o a cena, ho sempre fatto una bella figura. Certo non sono brava come mia mamma Lina: quando cucina lei, tutti si leccano i baffi».

«Vado pazza per la cotoletta»

Quali sono i tuoi piatti preferiti?

«Sono innamorata dei primi. Adoro gli spaghetti allo scoglio, ma anche le lasagne al pesto e pomodoro. In un tris di primi piatti c’è ■1 anche posto per un bel risottino con zucca e. salsiccia. Mi piace preparare menu con vari primi, per essere certa di accontentare tutti gli ospiti. Tra i secondi, invece, vado sul sicuro con un bel polpo, bollito o al forno, con patate

lesse o croccanti. Ogni tanto preparo anche le braciole di maiale al sugo. Vado pazza per la cotoletta alla milanese, che mi piace mangiare con un buon pane del Sud: la trovo una combinazione irresistibile. Mi piacciono anche i dolci, anche se non esagero mai. Il mio chiodo fisso sono i marron glacé, ma anche la crostata alla marmellata di fichi mi fa risvegliare tutti i sensi, così come il profiterole al limonceilo e la chiffon cake. Quando mia mamma viene a trovarmi a Roma dalla Calabria la costringo a portarmene in quantità industriali».

Intervista tratta da Vero.

Filed Under: Interviste di Cucina Tagged With: aglio, bistecche, braciola, cipolla, crema

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